"Sono di Nestore le coppa in cui è piacevole bere.
Chi beve da questa coppa subito lui prenderà desiderio di Afrodite dalla bella corona".
I popoli del Mediterraneo sud-orientale vantano civiltà antecedenti a quelle europee.
Essi per primi hanno avviato la coltivazione della vite, intuendo che con la potatura potevano ottenere un frutto meno abbondante, ma più concentrato, quindi un vino alcoolico e buono.
Nel IX canto dell'Odissea viene riportato un giudizio critico sui vini e sui sistemi di vinificazione dei Ciclopi, che solo un esperto viticultore poteva dare, nel caso specifico un greco.
Archeologia e filologia classica sostengono il trapianto della vite dall'Attica a Cuma.
La coppa di Nestore, il reperto archeologico ritrovato ad Ischia testimonia questo trapianto con la sua incisione greca in esametri omerici tradotti da Marcello Gigante.
I vitigni Flegrei appartenenti all'aristocrazia ellenica, in epoca romana raggiunsero grande notorietà e quantità di produzione.